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I principi del risveglio psichico - spirituale       Pag. 2
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Già in oriente, 2000 anni fa, erano conosciuti i principi del risveglio della coscienza: nel kundalini yoga si parla di questi risvegli graduali di 7 chakra, 7  centri energetici che sono collegati a stati di coscienza dell’essere. Dai primi centri di egocentrismo e di potere personale all’interno della materia si sale gradualmente nei piani dell’anima fino al mondo del mentale e dello spirituale, ed è sempre parte della coscienza. La coscienza è il totale. Ecco che questi momenti in cui l’umanità si sveglia e passa dall’incoscienza alla coscienza, questi momenti di passaggio sono delle pietre miliari.


Noi abbiamo a che fare con il mondo della materia, ma il mondo della materia è solo un terzo del nostro essere: ha a che fare solo con un aspetto dell’essere umano, l’aspetto materiale: la nostra società vive basandosi su ciò che è materia, cioè acquisizione di beni materiali. Sul mondo della materia, compenetrandolo, vive il mondo dell’anima, il mondo delle emozioni, dei sentimenti.


Nel mondo dell’anima troviamo tutte le forme di emozioni passionali cosiddette peccanti che dobbiamo imparare a riconoscere, a governare con l’uso della ragione, ma troviamo anche la meraviglia della commozione nella dolcezza del cuore di fronte alla bellezza della rappresentazione VITA fino alla soglia dello spirito.


Tutto il mondo dell’anima è un mondo che dobbiamo vivere personalmente: non vale più quello che dicono gli altri, qualcuno ci può dare un suggerimento in quanto ha già sperimentato, ci può accompagnare attraverso la meditazione  a vivere esperienze psichico-spirituali, ma l’esperienza dobbiamo continuamente mantenerla viva in noi.


La meditazione, un buon brano musicale, una poesia, un libro sono le esperienze di qualcuno che ha vissuto e le mette a disposizione. Ma il sentire nel momento che leggiamo un buon libro, il sentire dobbiamo metterlo noi, siamo noi che ci dobbiamo collegare per comprendere il messaggio di chi ha creato l’opera. Chi ha creato l’opera spesso l’ha fatto  inconsapevole di aiutare  gli altri, l’ha fatto perché per lui era bello, era sentito. Sono quelle creazioni che nascono nel profondo: le grandi opere catalizzano dentro di noi quelle caratteristiche che sono presenti e di cui non siamo coscienti, tutto questo concorre al risveglio psichico-spirituale.  Dobbiamo autoeducarci ad andare a cercare quel tipo di conoscenze, andare a cercare quelle cose che ci aiutano a stimolare dentro di noi la ricerca, il risveglio psichico. Ad esempio Dante, nel suo percorso della Divina Commedia, ha scritto la mappa per trovare il miglior tesoro perché è il percorso che l’essere umano fa per ritrovare se stesso in DIO.


Tutto questo è a disposizione di noi esseri umani, dentro di noi c’è già tutto, dobbiamo semplicemente imparare ad ascoltare, imparare a smuovere le croste delle abitudini, rimuovere le croste dell’educazione, i vecchi schemi, fare in modo che dall’interno qualcosa nasca e rompa questo guscio.


Sentirci nascere come un piccolo seme, che, messo nella terra, comincia a germogliare e fa fatica a rompere la crosta, ma, una volta fatto, trova la luce del sole,  si ritrova in una dimensione che neanche pensava ci fosse, è sempre stato al buio. Noi stiamo vivendo la stessa cosa finchè non ci risvegliamo alla coscienza, finchè non ci risvegliamo a quei principi fondamentali di fratellanza umana, che porta poi, verso le altezze dell’intuizione spirituale, a quel meraviglioso sentire di essere veramente parte di un unico corpo, che è il corpo di Cristo.


Quando noi arriviamo a quel punto ecco che cominciamo veramente a vivere la nostra vita, perché prima viviamo una vita condizionata, ancorata ai vecchi schemi, memorie infinite del nostro dna, tutte strutture che ci hanno aiutato, che è bello avere ma di cui ci dobbiamo liberare usandole come base per andare oltre. La realtà è al di fuori degli schemi, la realtà è nel nostro sentire di fronte allo specchio: dobbiamo  veramente aprire il cuore ad un’analisi profonda del nostro essere.
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