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Reincarnazione                                   Pag. 1
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La reincarnazione nell’Occidente

Il termine reincarnazione è presente nella conoscenza millenaria bacino del Mediterraneo, in particolare nel mondo latino e in quello dell’antico Egitto oltrechè nell’Oriente che però merita una trattazione a parte.

Innanzitutto occorre analizzare dal punto di vista esoterico cosa è l’anima.
Nell’antica Grecia, Aristotele parlava di anima e dei suoi vari aspetti: anima vegetativa, anima senziente e quid coordinante.
L’anima vegetativa sta alla costruzione dei corpi e tutto ciò che vive sul pianeta terra nel mondo materiale ha a che fare con questo aspetto dell’anima.
Quando tutto ciò diventa semovente, si passa all’anima senziente che ha a che fare con il mondo animale; non che il mondo vegetale non abbia una sua sensibilità ma possiamo affermare che l’evoluzione sul pianeta è un lavoro dell’anima Universale, Cosmica.
Quando parliamo di anima dobbiamo sempre intendere l’anima Cristica.

L’essere umano è la sintesi e, a differenza del regno vegetale e del regno animale, è in possesso del quid coordinante; ecco che con l’apparire dell’uomo sulla terra si è completato ciò che era l’idea dell’anima Cristica. L’essere umano contiene tutti e tre gli aspetti, ma cosa si reincarna dell’anima?

Non è semplice parlare di reincarnazione; secondo alcune conoscenze un po’ diverse vi sono tre aspetti diversi del come si torna sul pianeta Terra: c’è un primo aspetto a cui appartiene circa l’80% dell’Umanità che, umoristicamente, un maestro di conoscenza chiama “rincicciati”, tornati cioè nella “ciccia”. Tale parte di Umanità non si può dire che sia in possesso di una coscienza individuale. Una seconda parte di Umanità sono i reincarnati, questi sono esseri che hanno realizzato una loro individualità. Alla terza parte appartiene la categoria dei rinati,i Maestri, che sono rarissimi ed hanno un compito ben preciso sul Pianeta. Molto spesso queste persone sono considerate disturbatori della società e quindi eliminate.

Dal punto di vista del Cristianesimo la reincarnazione in origine era ammessa e lo stesso Gesù ne parlava: era insegnata dai Padri della Chiesa, dagli gnostici che cercavano Dio, non come qualcosa di esterno, ma di interiore all’essere umano.
Il credere nella rinascita era opinione comune ed era necessario alla crescita personale per riconciliarsi con Dio.

Fu il filosofo Origene, seguace della filosofia platonica, il principale autore di questa costruzione teologica e nella sua opera il De Principiis sosteneva che ogni anima arriva in questo mondo rafforzata dalla vittoria o indebolita dalle sue sconfitte. Il suo posto in questo mondo è determinato da meriti o demeriti precedenti condizionando il posto che avrà nella prossima vita.
Origene fu perseguitato e torturato dai Romani e la religione cristiana diventò una forma di controllo e gestione del popolo: Fu Costantino il primo a concepire la fede come ragione di potere politico e militare e il Cristianesimo divenne religione ufficiale di stato.

Nel 325 d.c. il Concilio di Nicea fu convocato dall’imperatore Costantino per definire l’ortodossia cristiana e cosa fosse accettabile e cosa no. Teodosio sancì tutto ciò con l’editto di Tessalonica nel 380d.c. ma questo non impedì che sul pensiero di S.Agostino il concetto di reincarnazione continuasse a vivere, nonostante persecuzioni e torture.
Nel 553 d.c. Giustiniano convocò il Sinodo a Costantinopoli in cui si condannarono gli insegnamenti di Origene, si decise la chiusura dell’Università di Atene, i Centri di studi sulla reincarnazione e sottolineò che chiunque osasse affermare la preesistenza delle anime sarebbe stato colpito da anatema.
Di qui in poi il concetto di rinascita fu evitato dalla Chiesa ma rimase una credenza insopprimibile per molti movimenti cosiddetti “eretici” fino al fenomeno dei Catari e degli Albigesi nel Medioevo.

Ora esaminiamo il concetto di reincarnazione secondo il popolo Egizio.
Le domande da porci sono: la reincarnazione esiste oppure no? Se esiste vale per tutti?
Secondo l’antico Egitto la morte è rappresentata come un ponte di passaggio tra una vita terrena e un’altra e in alcuni casi tra vita terrena e presunta immortalità; presunta in quanto secondo la tradizione vi sono diversi modi di essere immortali, a seconda degli scalini evolutivi percorsi.
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